Santa Margherita di Belìce

I Luoghi del Gattopardo

Fondata nel 1572 dal Barone Corbera, sorge là dove era l’antico casale arabo Manzil-Sindi, divenuto Misilindino nel periodo normanno. Assurta a Feudo dei Principi Filangeri, fu centro di grande interesse per i blasonati dell’epoca, tanto da ospitare nel 1812 il re Ferdinando di Borbone con la regina Maria Carolina ed il Principe Leopoldo dopo l’occupa- zione di Napoli da parte delle truppe napoleoniche.

Fu proprio il Palazzo Filangeri di Cutò, con il suo meraviglioso giardino dalle splendide fontane nel quale ancora oggi si possono ammirare rare essenze arboree, che ispirò a Giuseppe Tomasi di Lampedusa alcune delle pagine più belle de “Il Gattopardo”, da cui è tratto l’omonimo film. A Giuseppe Tomasi di Lampedusa sono intitolati il Premio Letterario Internazionale, attribuito negli anni ai più noti Autori contemporanei, il Parco Letterario ed il Museo dedicato alla vita ed alle opere del famoso scrittore.

Profondamente danneggiata dal terremoto del 1968 che ha colpito tutta la Valle del Belìce, Santa Margherita custodisce il ricordo del suo splendido passato nel Museo della Memoria, costruito là dove sorgeva la Chiesa Madre. Da segnalare, infatti, la coltivazione del ficodindia e l’originale proliferazione della pecora belicina, una razza ovina autoctona da cui si produce la tradizionale Vastedda,unico formaggio siciliano a pasta filata.