
Ogni giorno è una sorpresa e che sorpresa! Percorriamo le colline tra Sambuca e Contessa Entellina per arrivare alla Cantina Domina Miccina. Confesso che prima di prendere la strada ho navigato su Internet. Il web ci informa sulle antiche e nobili origini del luogo. Lungo la strada, immagino l’appuntamento con il rappresentante della famiglia Ciaccio, proprietari del Feudo dalla fine XVIII secolo. Mi preparo ad ascoltare blablaba degli aristocratici affezionati al pedigree, invece è tutto il contrario. Incontro Danilo Ciaccio, tenero e genuino con i suoi (e nostri !) amici: oche, galline, gatti, cani e un simpaticissimo asinello, tutti spigliati e felici. Mi sembra di essere in un set cinematografico: l’antica masseria siciliana sulla collina circondata da vigneti. L’armonia del paesaggio è curvilinea fino all’orizzonte. Danilo mi racconta della sua passione per questa terra, delle sue esperienze nella produzione dei vini, del suo interesse per il biologico. Sottolinea la cultura e il rispetto per la natura. La nobiltà è nelle sue parole, nei suoi atti e nei suoi fatti. La Domina Miccina produce
quattro linee di vini con uve autoctone, tra cui come bianco il Grillo e come rosso il Nero D’Avola, oltre ad un vino spumante. La nobiltà dei vini dipende dall’impegno smisurato di persone come Danilo.