Montevago
E’ sul lembo più occidentale dell’agrigentino, su terre che guardano le colline del Carboy, che nasce Montevago, popolata di genti che a quelle terre hanno legato il loro destino di piccoli proprietari terrieri ed agricoltori. Fu don Rutilo Xirotta nel 1636 a fondarla, avvalendosi del regio editto di Licentia Populandi. Anche questa comunità si avvalse della possibilità di impiantare vigna purché si impegnasse a coltivare frumento nelle regia terra degli spagnoli. Immerso in una natura straordinaria, Montevago ha tenuto fede, diventando insieme a Menfi, uno dei territori più vitati della Sicilia. Come tanti comuni della Valle del Belice, anche Montevago ha subito la forza distruttiva del terremoto del ’68, tanto da abbandonare il sito originale per essere ricostruita altrove. Assolutamente da visitare i ruderi della città. Intorno a Montevago si possono ammirare due zone archeologiche: contrada Caliata con resti di un casale musulmano e contrada Mastroagostino dove si trovano i resti di una villa rustica romana che risalgono al II secolo a.C. E poi ancora il bosco del Magaggiaro, un’area naturalistica attrezzata e il complesso delle Terme Acqua Pia, con sorgenti di acque calde.